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3D Forme geometriche

TUTOR DSA, BES e ADHD

Professione disciplinata a norma della Legge n.4/2013

IL TUTOR

È un professionista con una propensione a lavorare con i bambini/ragazzi:

  • In grado di leggere e comprendere le diagnosi e valutare le caratteristiche dello studente per progettare un lavoro individualizzato.

  • Formato sulle metodologie didattiche più funzionali nei casi di DSA, sull’uso corretto e consapevole delle strategie e degli strumenti compensativi, senza trascurare, gli aspetti emotivi, motivazionali e relazionali.

  • Ha un ruolo di mediatore tra la famiglia e la scuola e supporta i docenti nella comprensione dei punti di forza e di debolezza dello studente.

  • Punta ad arginare le difficoltà con strumenti compensativi specifici per ogni studente, soprattutto incentivando l’uso di computer o tablet per la costruzione di mappe e schemi dei concetti da studiare, uso di immagini, video e altre risorse digitali per comprendere più facilmente le materie oggetto di studio.

  • Favorisce lo sviluppo di strategie di studio personali e aiuta a gestire la pianificazione degli obiettivi didattici nel tempo.

 

Il tutor può lavorare sia in percorsi individuali che di gruppo e in ogni caso svolge la sua funzione tenendo conto di particolari difficoltà, ma anche delle specifiche qualità dello studente

COME LAVORA

Il tutor lavora per aiutare a raggiungere obiettivi di apprendimento:

 

  • Facilitare l’apprendimento in casi di difficoltà specifiche

  • Raggiungere l’autonomia nello studio

  • Insegnare tecniche e strategie di studio

  • Favorire l’acquisizione di un metodo di studio

  • Rafforzare le meta competenze:

    • Apprendere liste

    • Mettere in ordine eventi

    • Scrivere compiti sul diario e ricordarsi di controllarlo

    • Impegnarsi nell’attività

    • Superare gli ostacoli senza darsi per vinti

    • Imparare ad auto valutarsi

 

In un percorso di tutoraggio, il compito del tutor non è quello di dare ripetizioni o aiutare semplicemente lo svolgimento dei compiti a casa ma il tutor si focalizza sulla persona.

Per lui è importante arrivare a capire quali siano le difficoltà, ma anche le risorse, le abilità e le convinzioni del bambino e ragazzo che ha di fronte. È interessato a conoscere le caratteristiche dei contesti in cui il ragazzo vive, ma soprattutto raccoglie tutte queste informazioni per far sì che sia il ragazzo stesso ad esserne consapevole.

Il vero obiettivo del tutor è quindi quello di rendere il ragazzo più consapevole di sé e dei processi che mette in atto nell’apprendimento, siano essi cognitivi o emotivi/motivazionali.

Quali sono i Disturbi Specifici Dell’Apprendimento?

Si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.), nel caso in cui un soggetto indenne da problemi di ordine cognitivo, neurologico, sensoriale, emotivo o sociale, presenti una difficoltà in qualche settore specifico dell’apprendimento.

Si tratta di un disturbo che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento della letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire.

 

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento si manifestano in ragazzi intelligenti, nonostante abbiano avuto normali opportunità educative e scolastiche. Non hanno nulla a che vedere con un eventuale svantaggio culturale.

 

Caratteristiche

Si tratta di un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

Sono disturbi funzionali che derivano da una peculiare architettura neuropsicologica che provoca difficoltà nell’acquisizione e nella stabilizzazione di alcuni processi d’identificazione e di scrittura di parole e dei numeri; Sono di natura congenita

 

Cosa NON SONO I Disturbi specifici d’apprendimento?

  • Non sono una malattia

  • Non sono la conseguenza di un blocco psicologico

  • Non sono la conseguenza di un blocco educativo

  • Non sono la conseguenza di un blocco relazionale

  • Non sono dovuti a deficit di intelligenza

  • Non sono dovuti a deficit sensoriali

Tipologie di DSA

La Dislessia (disturbo della lettura)

La dislessia è uno specifico disturbo dell’automatizzazione (velocità) e della correttezza della lettura.

La dislessia è una forma di disordine pervasivo che riduce la possibilità di organizzare, coordinare e regolare l’apprendimento.

 

La Disgrafia (disturbo dell’elaborazione del tratto grafico)

È un disturbo specifico dell’apprendimento che si manifesta come difficoltà a riprodurre sia segni alfabetici che segni numerici di natura grafo-motoria.

Si manifesta in termini di scrittura poco leggibile, irregolare per dimensione e/o pressione, vi è scarsa capacità ad utilizzare lo spazio sul foglio e a mantenere la direzione orizzontale dello scritto, i margini non vengono rispettati, gli spazi tra i grafemi e tra le parole sono irregolari. È difficilmente decifrabile. Riguarda ESCLUSIVAMENTE il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche.

 

La Disortografia (disturbo che interessa l’ortografia)

È un disturbo specifico della scrittura di natura linguistica, vi è difficoltà nel rispetto delle regole grammaticali della lingua di appartenenza, nel rispetto delle regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto.

 

La Discalculia (disturbo che interessa la sfera logico matematica)

È un disturbo specifico del sistema dei numeri, del calcolo e del problem solving matematico. Un bambino discalculico può non avere in mente la linea dei numeri e/o non capire il valore posizionale delle cifre (es.: 486≠468). Può anche trovare difficoltà nel ricordare l’ordine procedurale di un’operazione, di un’equazione, o nell’utilizzare i simboli aritmetici.

Cosa sono i BES (Bisogni Educativi Speciali)

L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit.

In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. Quest’area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational Needs).

Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie:

  1. Quella della disabilità;

  2. Quella dei disturbi evolutivi specifici;

  3. Quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale

 

1. Disabilità
Rientrano in questo gruppo tutti gli alunni che presentano una difficoltà certificata ai sensi della legge 104/92 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), vale a dire tutti coloro che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è  causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione (ritardo mentale, disturbi generalizzati dello sviluppo, altre gravi patologie della struttura e della funzione corporea)

Per gli alunni con disabilità, serve una certificazione medico-legale ai sensi della legge 104/92, che dà diritto all’alunno di usufruire di un certo numero di ore di sostegno con un insegnante specializzato e di un Piano Educativo Individualizzato (PEI) che preveda i percorsi e gli strumenti didattici più̀ idonei per il raggiungimento di obiettivi personalizzati nonché le modalità adeguate alla valutazione degli stessi;

 

2. Disturbi evolutivi specifici

Questa macroarea comprende tutte quelle difficoltà che non sono o che non possono essere certificate dalla legge 104/92.  Sono compresi in questo gruppo:
 

  • I disturbi specifici di apprendimento (DSA):

Sono quei disturbi di natura neurobiologica che alunni con intelligenza e caratteristiche psicofisiche nella norma possono mostrare in quelle abilità specifiche degli apprendimenti scolastici, quali la lettura, la scrittura o il calcolo; sono riconosciuti dalla legge 170/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico);

  • I disturbi specifici del linguaggio;

  • I deficit delle abilità non verbali (disturbi della coordinazione motoria, disprassia, disturbo non verbale);

  • I deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (DDAI, o secondo formula inglese ADHD);

  • I disturbi dello spettro autistico lieve (non compreso nelle casistiche previste dalla legge 104/92);

  • Il funzionamento intellettivo limite (o borderline)

 

In questa categoria è opportuno ricordare che per gli alunni con DSA, la legge 170/2010 garantisce il diritto allo studio attraverso peculiari criteri educativi e didattici, misure dispensative, strumenti compensativi e modalità di valutazione degli apprendimenti scolastici, che possono essere estesi anche a tutti gli alunni con BES;

 

3. Svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale

Si tratta sicuramente di un’area molto ampia ed eterogenea dei BES, nella quale sono compresi tutti quegli alunni che presentano difficoltà in ambito emozionale, psicoaffettivo, comportamentale, motivazionale, oppure legate a complessi vissuti di ordine psicofisico, familiare, socioeconomico o linguistico-culturale.

CERTIFICAZIONI

attestato Tutor
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